Marina Cotugno

In queste tele, dominate da un rosso vibrante che avvolge tutta la scena, l’artista ritrae un momento sospeso tra ricordo e rappresentazione. In un interno che ricorda una festa, bambini si muovono tra giochi, maschere e oggetti. I dettagli sfumano, le prospettive si deformano, e le finestre si aprono su paesaggi che sembrano appartenere a un altro tempo. Aumenta il contrasto tra la vivacità apparente e la sospensione emotiva: tutto sembra simultaneamente presente e lontano, vivido e sfocato. L’opera si configura come una riflessione sulla costruzione dell’identità.

In queste tele, dominate da un rosso vibrante che avvolge tutta la scena, l’artista ritrae un momento sospeso tra ricordo e rappresentazione. In un interno che ricorda una festa, bambini si muovono tra giochi, maschere e oggetti. I dettagli sfumano, le prospettive si deformano, e le finestre si aprono su paesaggi che sembrano appartenere a un altro tempo. Aumenta il contrasto tra la vivacità apparente e la sospensione emotiva: tutto sembra simultaneamente presente e lontano, vivido e sfocato. L’opera si configura come una riflessione sulla costruzione dell’identità. Olio e pastelli ad olio su tela, 70x70cm, 2024

In queste tele, dominate da un rosso vibrante che avvolge tutta la scena, l’artista ritrae un momento sospeso tra ricordo e rappresentazione. In un interno che ricorda una festa, bambini si muovono tra giochi, maschere e oggetti. I dettagli sfumano, le prospettive si deformano, e le finestre si aprono su paesaggi che sembrano appartenere a un altro tempo. Aumenta il contrasto tra la vivacità apparente e la sospensione emotiva: tutto sembra simultaneamente presente e lontano, vivido e sfocato. L’opera si configura come una riflessione sulla costruzione dell’identità. olio e pastelli ad olio su tela, 60x60x4cm, 2024

Il Circo della Vita, 2025, olio su cartone telato, 50x70cm. In un’esplosione di rosso, il colore della festa e della passione, ma anche della violenza e del caos, una bambina emerge come figura sospesa tra sogno e realtà. Il suo volto bianco, quasi da mimo, suggerisce una maschera d’innocenza, un’espressione silenziosa tra la gioia e l’ignoto. Dietro di lei, giostre illuminate raccontano un’illusione di spensieratezza, mentre il rosso che domina la scena trasforma l’atmosfera in un presagio di qualcosa di più profondo: il conflitto, la fragilità dell’infanzia, il contrasto tra l’innocenza e un mondo in tumulto. Nella sua mano, una candela accesa: piccola ma potente, simbolo di speranza in un contesto che pare pronto a soffocarla. I palloncini azzurri fluttuano leggeri, come sogni che resistono nonostante tutto. Questo dipinto è un dialogo tra la bellezza e la paura, tra il gioco e la devastazione, tra il presente e un futuro incerto. Un’infanzia vissuta tra emozioni contrastanti, in bilico tra la promessa della luce e l’ombra della realtà.

Tutto ha avuto origine dagli spazi interni. Studiando il nostro rapporto con essi ho cominciato a riflettere sui pensieri che nascono all'interno di questi luoghi e sui temi che appartengono ad ogni posto. Interno ed esterno, corpo e spazio, ogni cosa è legata ad un'unica trama. Vorrei parlare di perdita e di ricordi, di spazi intrisi di momenti ormai perduti, difficili da recuperare. Bloccare con un dipinto un attimo passato, catturare il modo in cui lo vedo o lo vivo. Per me, tutto questo processo, unito al colore e una tela, è magia. Olio, matite colorate e pastelli ad olio su tavola di compensato 100x70 cm